Glossario


Molto spesso il gergo fotografico viene usato per rispondere alle domande dei neofiti, dando per scontata la sua conoscenza da tutti gli appassionati di fotografia, ovviamente non sempre è così.
Un piccolo glossario con dei brevi commenti, può essere utile e di immediata consultazione.
E’ ovvio che ciò non sostituisce in nessun caso un buon manuale o il libretto di istruzioni della propria fotocamera, ma una botta di pigrizia può sempre capitare.
Ho scelto le voci che a mio avviso i neofiti si trovano di fronte più spesso, e col tempo se ne potranno aggiungere altre.

A (Nelle Nikon) O AV (Nelle Canon)
Aperture Priority, o Priorità Di Diaframma, il fotografo decide quale valore di diaframma impostare e la macchina calcola il tempo, impostandolo automaticamente.

AF
Auto Focus (la fotocamera effettua la messa a fuoco automaticamente), di solito le reflex hanno due tipi di autofocus, quello continuo, più adatto a soggetti che si spostano continuamente, in cui la fotocamera cerca di tenere a fuoco il soggetto continuamente finchè si tiene leggermente premuto il pulsante di scatto, (ho scritto “cerca” non a caso, con questo sistema può capitare che non sempre si riesca ad ottenere una messa a fuoco perfetta), e l’autofocus singolo, in cui la fotocamera, premendo leggermente il pulsante di scatto, effettua la messa a fuoco rimanendo poi ferma su questa impostazione, è più adatto per soggetti immobili.

APO O APOCROMATICO
Trattamento che viene effettuato sulle lenti degli obiettivi per eliminare o quantomeno minimizzare alcuni difetti nella trasmissione della luce, come le aberrazioni, e migliorarne quindi la qualità.

APS-C (o DX nella Nikon)
E’ una sigla che indica le dimensioni del sensore.
Le prime reflex digitali hanno montato  sensori di queste dimensioni, (circa 23×16 mm.) che sono più piccoli del formato 24×36, ma anche più economici, tuttavia la standardizzazione dei metodi produttivi, ha permesso l’ingresso sul mercato di fotocamere con sensore a formato pienoa prezzi sempre più abbordabili.
(vedi anche FATTORE DI MOLTIPLICAZIONE)

AUTOSCATTO
Sistema che ritarda lo scatto per un tempo reimpostato, di solito 10-20 secondi, ad esempio per permettere al fotografo di entrare nell’inquadratura.

BLOCCO AE
Sistema che permette di memorizzare i dati di scatto rilevati prima della ripresa, in questo modo è possibile modificare l’inquadratura dopo la misurazione, mantenendo inalterati i valori di esposizione. Esempio: supponiamo di avere una scena in cui è presente un elemento che ci permette un calcolo dell’esposizione accurato, come una tenda rossa, ma non vogliamo che esso compaia nell’inquadratura, sarà sufficiente inquadrare la tenda, premere a metà il pulsante di scatto per misurare l’esposizione, e contemporaneamente il pulsante del blocco AE, ricomporre quindi l’inquadratura mantenendo premuto questo pulsante, e scattare sicuri di utilizzare i parametri di tempo e diaframma misurati in modo corretto.

BLOCCO DELL’AUTOFOCUS
Sistema che permette di mettere a fuoco un punto preciso dell’immagine spostando poi l’inquadratura senza che cambi la messa a fuoco, di solito si attiva premendo a metà corsa il pulsante di scatto e mantenendolo premuto mentre si ricompone l’inquadratura, oppure tramite un apposito pulsante sulla fotocamera, in base allo stesso principio del blocco AE.

CCD E CMOS
sono i due tipi di sensore più diffusi nelle fotocamere digitali.

CF o COMPACT FLASH
E’un  tipo di scheda di memoria usata nelle fotocamere, è tra i dispositivi più robusti ed affidabili.

COMANDO A DISTANZA
E’ essenzialmente un telecomando che permette di far scattare la fotocamera a distanza, con un’emissione infrarossa o un segnale elettrico via cavo, il suo uso è raccomandabile specialmente quando il rischio di mosso è elevato, quindi quando si devono usare tempi lenti, ed in abbinamento con un robusto treppiedi.

COMPENSAZIONE DELL’ESPOSIZIONE
Consiste nella modifica, da parte del fotografo, dei dati si scatto (tempo di posa e diaframma) impostati o consigliati dalla fotocamera.

COMPENSAZIONE DELL’EMISSIONE FLASH
Consiste del variare manualmente l’intensità della luce emessa dal flash, normalmente infatti la quantità della luce emessa dal flash, viene regolata e dosata dai circuiti elettronici dell’apparecchio, che dialogano con la fotocamera tenendo in considerazione tutti i parametri di ripresa, può capitare a volte di voler modificare questa quantità di luce per ottenere effetti particolari, in questo caso si dice appunto compensare, in più o in meno.

CROP O CROPPARE
Significa Ritagliare, quando in una foto ci sono elementi di disturbo che si vogliono eliminare, si può ricorrere allo strumento preposto a questo scopo, che molti software come Photoshop chiamano Taglierina, una volta attivato, col mouse si delimita una parte della foto, la parte che apparirà più scura sarà quella che verrà eliminata, di solito si conferma  il ritaglio col tasto Invio.

DSLR
Digital Single Lens Reflex, ossia fotocamera reflex digitale in cui la pellicola è sostituita da un sensore.

DIAFRAMMA
E’ un meccanismo formato da lamelle, situato all’interno dell’obiettivo, la sua maggiore o minore apertura permette l’ingresso di una quantità maggiore o minore di luce.

ESPOSIMETRO
E’ lo strumento che riceve la luce che entra nella fotocamera, ne valuta la quantità e suggerisce quali tempi di posa e diaframma usare.
Esistono anche esposimetri separati.
Per approfondimenti vedere il tutorial dedicato all’esposizione.

EV
Exposure Value, indica l’intensità della luce misurata dall’esposimetro, +/- 1 EV è equivalente a +/- 1 stop, quindi ad es. aprire il diaframma di uno stop, significa sovresporre di 1 ev.

EXIF (Dati Exif)
Exchangeable Image File, sono un’insieme di dati, che comprendono tempo e diaframma, tipo di macchina e di obiettivo usato, la data e l’ora e molti altri, che vengono salvati nel file della fotografia appena scattata, per visualizzarli si può usare Photoshop (andando al menù file-info file) o con programmi dedicati come Opanda IExif.

FATTORE DI MOLTIPLICAZIONE
Se si usa un obiettivo il cui schema ottico è progettato per una pellicola 35mm. o un sensore full frame, su una fotocamera con sensore aps-c, la sua lunghezza focale effettiva andrà moltiplicata per un fattore di circa 1,5; otterremo quindi la focale con la quale questo obiettivo lavorerà con un sensore aps-c, per es. montando un obiettivo con focale di 200mm. esso funzionerà come un 300 (200×1,5=300)

FISHEYE O OCCHIO DI PESCE
E’ un grandangolo molto spinto, inquadra una porzione vastissima di scena inquadrata, ma per le sue caratteristiche ottiche, introduce delle deformazioni nell’immagine.

FLASH CON PARABOLA ZOOM AUTOMATICA
Nei moderni flash, la lampada contenuta nella testa dell’apparecchio, è dotata di un meccanismo che la sposta avanti ed indietro, in questo modo il fascio di luce emesso può essere concentrato o allargato, a seconda delle esigenze di ripresa, è un meccanismo automatico ma molti flash consentono di comandarlo anche manualmente.

FLASH CON RIDUZIONE OCCHI-ROSSI
Quando una persona si trova in un ambiente buio, la pupilla si dilata per far entrare più luce; se si fotografa una persona in questa circostanza col flash, la pupilla non ha il tempo di restringersi e il lampo illumina la rètina che si trova sul fondo dell’occhio, la quale, essendo riccamente vascolarizzata, determina in foto il classico effetto occhi rossi.
Per evitarlo i flash sono dotati di un’apposita funzione che fa emettere all’apparecchio dei pre-lampi, in tal modo al momento dello scatto, il flash troverà la pupilla già in fase di contrazione, ossia di chiusura.

FILL-IN O FILL-FLASH
significa “riempire” è detto anche flash di riempimento, serve a riempire le ombre quando si fotografa per es. un soggetto in controluce, se non venisse usato questo metodo, il soggetto apparirebbe molto scuro rispetto allo sfondo, con questa funzione attivata invece, il flash emette un lampo la cui potenza è calibrata per eliminare le ombre mantenendo correttamente esposto sia il primo piano, che lo sfondo.
 
FLASH TTL
i moderni flash, dialogano con la fotocamera quando emettono il lampo; la luce emessa viene misurata attraverso l’obiettivo, e quando l’esposimetro della fotocamera la giudica sufficiente per una corretta esposizione, comunica al flash di interrompere il lampo, tutto avviene in una frazione di secondo.

FOTOGRAMMI AL SECONDO (fp/s)
Indica quante foto è in grado di scattare di seguito una fotocamera in un secondo.

FF o FULL FRAME o FORMATO PIENO
E’ un sensore digitale con le stesse dimensioni della pellicola 35mm, e cioè 24×36 mm.

GRANDANGOLO
E’ un obiettivo che riesce ad includere nell’inquadratura, una porzione molto ampia della scena ritratta, facendo apparire gli oggetti più lontani.
Molto usato nella fotografia di paesaggio, la sua lunghezza focale è indicata da numeri bassi, per es. vengono considerate grandangolari focali di 20, 24, 28, 35 mm.

HIGH KEY
 Tecnica fotografica in cui il bianco e i colori chiari predominano.

ISO
E’ la misura della sensibilità di una pellicola o di un sensore.
In passato esistevano due scale di misurazione, ASA (americana) ed  DIN (tedesca), da diversi anni ormai, queste due scale sono state sostituite dalla scala ISO (International Standard Organization) che è riconosciuta appunto a livello internazionale.
Più grande è il numero, più la pellicola è sensibile alla luce, (di solito si parte da 100 iso), per i sensori vale lo stesso concetto, con il vantaggio che, mentre una pellicola è tutta della stessa sensibilità,  con le fotocamere digitali, è possibile variare la sensibilità da uno scatto all’altro a seconda delle esigenze.
Attenzione però! Sarebbe comodo poter disporre sempre di sensibilità elevate, ma in questo caso elevando troppo questo valore si manifesta un fenomeno detto grana o rumore, che consiste in una granulosità presente nell’immagine scattata, questa grana può a volte essere piacevole ed aggiungere qualcosa in più allo scatto, ma se ci serve la massima nitidezza, può costituire un problema, meglio quindi mantenere sempre bassi gli iso, se le circostanze lo permettono, la grana, se vogliamo, può anche essere aggiunta in seguito con i programmi di fotoritocco.

JPEG
Joint Photographic Experts Groups, è un formato di file molto diffuso per le immagini, tuttavia ogni volta che un’immagine viene salvata in questo formato, essa subisce una piccola perdita di qualità, perché ad ogni salvataggio viene effettuata una compressione che si ottiene eliminando parte delle informazioni che compongono l’immagine, più volte si salva in questo formato, maggiore sarà il degrado dell’immagine.

LOW KEY
 E’ una tecnica fotografica in cui il nero e i colori scuri predominano nell’immagine.

LUNGHEZZA FOCALE
Senza scendere nel tecnico, si può descrivere come il potere di ingrandimento di un obiettivo o di una lente. Maggiore è la focale, più elevato è l’ingrandimento e minore è l’angolo visivo.
Gli obiettivi di corta focale (grandangolari) offrono un’ampia area di visione, ma fanno apparire gli oggetti più lontani, al contrario, i teleobiettivi, fanno apparire gli oggetti più vicini, ma inquadrano una porzione minore della scena.
Viene definito invece come normale, un obiettivo che permette di inquadrare la scena con un area simile a quella dell’occhio umano, di solito vengono considerate normali, focali di 50-55 mm.

MF
Manual Focus, messa a fuoco manuale, alcuni obiettivi molto datati non sono dotati di autofocus, e per essere utilizzati sulle moderne fotocamere, il fotografo deve mettere a fuoco manualmente agendo su una ghiera posta sul corpo dell’obiettivo.
Anche gli obiettivi moderni permetto di mettere a fuoco manualmente.

METODI CON CUI L’ESPOSIMETRO CALCOLA L’ESPOSIZIONE
Nelle moderne fotocamere, l’esposimetro può misurare la luce che entra nell’apparecchio in almeno tre modi:
1-MISURAZIONE MEDIA-PONDERATA
 l’esposimetro calcola la corretta esposizione valutando tutta la scena inquadrata, ma conferendo maggiore importanza alla zona centrale, normalmente consigliato nei ritratti
2-MISURAZIONE MULTI-ZONA O MATRIX
 l’esposimetro calcola la corretta esposizione valutando tutte le zone dell’inquadratura e facendo poi una media, viene consigliata di solito nelle foto di paesaggio, è importante che il fotografo valuti se nell’inquadratura ci sono zone (troppo luminose o troppo buie) che possano influenzare eccessivamente questa valutazione.
3-MISURAZIONE SPOT
l’esposimetro calcola l’esposizione tenendo in considerazione solo una piccola parte dell’immagine, è il fotografo a decidere quale deve essere questa zona, inquadrandola con la fotocamera, usata per misurazioni precise di specifiche zone della scena inquadrata.

FILTRO ND O NEUTRAL DENSITY
Filtro grigio usato per ridurre la luce che entra nell’obiettivo; generalmente si usa per allungare i tempi di esposizione, per ottenere particolari effetti creativi, per es. fotografando un corso d’acqua con un tempo molto lungo, per ottenere il caratteristico effetto mosso, si rischia di far entrare troppa luce e quindi di sovresporre la foto, l’uso di questo filtro compensa questa situazione ed essendo grigio neutro, non apporta nessun cambiamento nei colori della scena.

NEF
Nikon Electronic  Format, è il nome scelto da Nikon per il suo formato RAW.

P
Modalità Program, la fotocamera decide autonomamente la coppia tempo-diaframma da usare per lo scatto, è una funzione che non permette molto controllo da parte del fotografo, ma può essere utile quando non c’è il tempo di regolare manualmente la fotocamera.

OBIETTIVO A FOCALE FISSA
E’ un obiettivo con lunghezza focale non variabile.

OBIETTIVO ZOOM
E’ un obiettivo che può variare la propria lunghezza focale entro limiti predefiniti, spostando alcuni dei gruppi di lenti che lo compongono; sul barilotto vengono di solito indicate le due focali estreme, per es: 24-70, indica un obiettivo che può variare la sua lunghezza focale da un minimo di 24 mm. ad un massimo di 70 mm.

OTTURATORE
E’ un meccanismo formato da lamelle o tendine scorrevoli che aprendosi per un tempo predefinito, permette alla luce di entrare nella fotocamera.
Per approfondimenti vedere il tutorial su diaframma e tempo di posa.

PDC  o DOF
Profondità Di Campo, in inglese Depht of Field, è la zona davanti e dietro il soggetto della foto, che appare ancora nitida, è un parametro che viene modificato dall’apertura o chiusura del diaframma, più si chiude il diaframma maggiore sarà questa zona, al contrario più si apre il diaframma minore sarà la sua estensione,  e si usa per particolari scopi creativi, per es. nel ritratto si tende ad usare un diaframma più aperto, perché si ottiene in tal modo uno sfondo più sfocato che non distrae l’osservatore dal soggetto in primo piano, il contrario avviene invece nel paesaggio, dove si preferisce avere nitidi sia i piani più vicini al fotografo che quelli più lontani.

RAW FILE o FILE GREZZO
E’ un formato di file che le fotocamere digitali usano per salvare lo scatto, è così chiamato perché viene salvato così come il sensore ha registrato l’immagine, senza alcuna elaborazione; deve essere sviluppato dal fotografo e permette risultati di altissima qualità.

S (sulle Nikon) o TV ( Sulle Canon)
Indica il programma a priorità di tempo, in cui è il fotografo a scegliere il tempo di posa, mentre la fotocamera calcolerà automaticamente il relativo diaframma.

SD o SECURE DIGITAL
E’ un altro tipo di scheda di memoria, tra le più utilizzate insieme alle compact flash

STABILIZZATORE
E’ un sistema integrato negli obiettivi o nelle fotocamere, che serve a ridurre le vibrazioni causate da vari fattori, come il tremolio delle mani o l’uso di un tempo di posa troppo basso, evitando foto mosse.
E’ un sistema utile in alcune circostanze, ma non miracoloso, inoltre consuma energia elettrica, diminuendo la durata della batteria della fotocamera.
Le varie case produttrici hanno adottato diverse sigle per indicare lo stesso apparato, per Nikon è VR (vibration reduction), per Sigma è OS (optical stabilizer), per canon è IS (image stabilizer) e così via.
Alcune fotocamere montano lo stabilizzatore sul sensore e non sugli obiettivi.

STOP
Cambiare l’esposizione di + o -1 uno stop, significa raddoppiare o dimezzare la quantità di luce che raggiunge la pellicola o il sensore

TC O TELECONVERTER
E’ un accessorio ottico utilizzato per aumentare la lunghezza focale degli obiettivi, va usato con parsimonia, perchè introduce altre lenti nello schema ottico dell’obiettivo, rischiando quindi di penalizzarne la qualità.

TEMPO DI POSA O DI ESPOSIZIONE
E’ il tempo durante il quale l’otturatore rimane aperto, determina per quanto tempo la luce che entra nella fotocamera, agisce sul sensore o sulla pellicola.
Per approfondire vedi il tutorial su tempo di posa e diaframma.

TIFF
Tagged Image File Format, è uno dei formati di file che possono essere usati per salvare una foto, è un formato di tipo Lossless, cioè senza perdita di dati, e quindi senza perdità di qualità, anche se viene salvato più volte, è l’ideale nel fotoritocco per salvare i propri lavori alla massima qualità

TTL
Through The Lens, attraverso le lenti., indica la misurazione effettuata sulla la luce che entra nell’obiettivo, ad esempio l’esposimetro di una reflex è TTL perché misura l’intensità e la qualità della luce che entra nella fotocamera attraverso l’obiettivo.
 

WB, WHITE BALANCE O BILANCIAMENTO DEL BIANCO
E’ risaputo che la luce ha delle dominanti a seconda delle sue caratteristiche, la luce ad incandescenza per es. ha una dominante rossa, quella al neon verde, così come in natura le diverse ore del giorno sono caratterizzate da dominanti di colore diverse, come ad es. il tramonto è caratterizzato da una dominante rossa.
Il bilanciamento del bianco è una funzione che permette di ottenere colori non influenzati da queste dominanti, quindi più naturali, si solito lasciando questa funzione in automatico si ottengono buoni risultati, ma se ciò non bastasse, le reflex sono dotate della possibilità di regolare manualmente questa impostazione a seconda delle necessità. 



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